giovedì 1 ottobre 2015

Nel segno di Raffaello : Parmigianino e Barocci

    

Si è inaugurata una mostra a. Palazzo Caffarelli, fino al 10 gennaio intitolata  “Raffaello, Parmigianino, Barocci” un salto nei secoli seguendo un filo conduttore che solo la storia dell’arte, quella scientifica, può operare su tre dei maggiori rappresentanti dell’arte italiana fra Cinquecento e Seicento, portatori di quell’aulica misura dell’ambiente cortigiano, che fu il fulcro culturale delle maggiori e più ricche corti dell’ Italia in quei due secoli disastrati da guerre religiose e discussioni su nuove rivoluzionarie scoperte scientifiche. La mostra si snoda mostrando dipinti con i soli autoritratti dei tre pittori, quello di Raffaello e di Barocci entrambi provenienti dagli Uffizi e i due ritratti del Parmigianino, provenienti dall’Albertina di Vienna e da Chatsworth. Una selezione di dipinti quali l’Annunciazione e il Riposo durante la fuga in Egitto di Barocci, provenienti dai Musei Vaticani. Il resto è affidato a quella scoperta che viene rivelata dal diretto segno dei tre artisti che con i loro disegni ci hanno lasciato in eredità la loro ricerca instancabile dell’equilibrio e del bello.
I disegni provengono da alcune delle maggiori collezioni, l’Albertina di Vienna il Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi, la Reale Biblioteca di Torino, British Museum, Napoli Capodimonte, Galleria Nazionale di Parma, Rijksprentenkabinet di Amsterdam, Staedlesches Museum di Francoforte. I disegni si dipanano nella sala, in un percorso che ne scopre le metafore, come quella della finestra, un racconto che si ripete dove si mostra il rapporto tematico con la Malinconia di Durer che racchiude quel concetto, prospettico , magicamente simbolico delle ricerche esoteriche, cui Parmigianino sembra non fosse estraneo e che viene sottolineato da questa presenza esclusiva del tedesco.La curatrice, Marzia Faietti ha avuto la grande occasione di lavorare con dei giovani collaboratori talentuosi , che hanno portato tutto il loro entusiasmo nell’operazione di riscoperta del percorso artistico simbolico culturale della mostra. La mostra è stata organizzata dall’Associazione Metamorfosi in collaborazione con Zetema che dopo le mostre su Michelangelo e Leonardo ha voluto introdurre le nuove riflessioni e scoperte su Raffaello e i suoi seguaci! Parmigianino e Barocci in un’ottica di continuità di ricerca culturale del tutto innovativa, per ricostruire quel filo di continuità che fra gli artisti si snoda attraverso i decenni del Cinquecento approdando con Barocci agli albori del Seicento.  La mostra rimarrà aperta fino al 10 gennaio 2016.
Isabella Boari